Un gioco di sculture


quando l'arte incontra la semplicità


Durante la visita alla Galleria d’Arte Modera, sono rimasta colpita da una scultura in particolare.

Carl Andre
Four Elements Timber Piece 
1960-71
Collezione Lorenzo Bonomo



Si tratta di un’opera basata su ripetizione, geometria elementare e uniformità di elementi.
Sono blocchi di legno accostati o raggruppati, disposti in apparente ordine/disordine.
Non si tratta di semplice ripetizione, ma una logica di elementi singoli, che si compongono secondo regole spesso casuali.
L'elemento più interessante secondo me è come l'artista mette insieme in tutte le varianti possibili, alcuni, pochi, elementi creando un concetto di scultura molto diverso da come lo conosciamo.
I materiali sono esibiti nella loro essenza e arrangiati in composizioni geometriche e seriali. Non è più “fare scultura”, ma i materiali vengono qui “esibiti” e non più modellati, sono selezionati e accostati fra loro e non più assemblati né modificati.

“la mia opera non ha significato”, ha detto lo stesso Andre, “non è che la presentazione di materiali nella forma più chiara che riesco a fare”.

Parola chiave: GIOCO



Ebbene si... l'opera del grande Carl Andre!  Vista dal mio mondo 





Matericità

Alberto Burri, Sacco e Rosso, 1954. Londra, Tate Gallery.


Ciò che colpisce immediatamente vedendo l’opera è la qualità “povera” e umile dei sacchi, la quale materia ci suggerisce una profonda storia vissuta. Storie che sembrano narrare gli sforzi, i lavori umili, le miserie e i dolori.

I sacchi (perimetro con puntini neri, riportato in foto) che egli incolla sulla tela compongono un insieme plastico che si stacca nettamente dal piano rosso. Ciò avviene sia per la qualità tattile data dalla trama dei sacchi, sia per la sovrapposizione di più strati di juta (cerchi verdi, riportati in foto), sia per le lacerazioni e gli strappi che creano dei rilievi molto evidenti (cerchi blu, riportati in foto).

L’operazione che compie Burri ha ovviamente dei precedenti. Picasso e Braque furono i primi, durante il periodo del cubismo analitico, ad inserire dei semplici oggetti dell’esperienza quotidiana nei loro quadri. Ma l’operazione di Burri è ben più estrema, e dà un senso del tutto diverso alle sue opere. Nelle opere cubiste era la realtà che si adattava alle esigenze della rappresentazione artistica. In Burri, invece, è l’arte che si adatta alla realtà. Non è l’arte che rappresenta la realtà: è la realtà che si presenta da sé facendosi arte. Quindi possiamo dire che nelle opere di Burri, questi materiali prendono rilevanza rispetto ad una rappresentazione pittorica (informale materico).

La ragione per cui ho scelto questa opera è stato l’interesse nel vedere che ogni oggetto/materiale di per se è portatrice di una storia, la quale può essere raccontata tramite il riuso di questi materiali in campo artistico.
PAROLA CHIAVE= matericità

Interpretazione grafica 



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